Come avviare la richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis

Bisogna recarsi all’Ambasciata italiana o consolato italiano del paese di residenza.

Al consolato bisogna produrre i documenti per dimostrare che il proprio avo ha generato discendenza, mentre era ancora cittadino italiano.

 

Il problema dei tempi di attesa delle waiting list, liste di cittadinanza richiesta ai consolati italiani e la cittadinanza italiana

consolati italiani predispongono delle liste di attesa per le richieste di cittadinanza per discendenza iure Sanguinis. Gli aventi diritto possono presentare la domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana all’ambasciata o al consolato italiano del proprio paese di residenza, i cui uffici si occuperanno delle verifiche e procedure necessarie per il rilascio della cittadinanza.

Ma dal 2001 questa procedura è sempre più difficile. Le liste d’attesa risalgono fino al 2005. Gli avvocati e gli studi legali per la tutela del diritto di cittadinanza e all’immigrazione hanno da tempo elaborato strategie per la tutela del diritto alla cittadinanza Iure Sanguinis. Per legge, l’Amministrazione Italiana è tenuta a rispondere entro 2 anni a chi presenta la domanda, avendo un interesse legittimo ad avere riconosciuto un diritto soggettivo di cui gode. Inoltre, la tendenza dei consolati è quella di non permettere il deposito delle istanze, nonostante il diritto a presentarle

La ricostruzione della Cittadinanza Italiana per via Giudiziale

Fino al 1948 la cittadinanza italiana si trasmetteva solo per via paterna. Quindi se, per esempio, l’avo emigrato ha generato una figlia, che a sua volta ha contratto matrimonio con un cittadino di un altro paese prima del 1948 (Brasile, Argentina, Stati Uniti, Canada, Australia), i suoi discendenti non sono riconosciuti Cittadini italiani. Tuttavia, nel 1948 la Costituzione italiana ha riconosciuto alle donne gli stessi diritti degli uomini. Quindi, adesso è possibile ricostruire la discendenza della cittadinanza da parte della madre per via giudiziale, anche prima del 1948. In questo caso è necessario il ricorso al Tribunale ordinario civile di Roma. Il ricorso al Tribunale è previsto anche per ottenere il diritto soggettivo alla cittadinanza per discendenza e quindi superare le lungaggini burocratiche dei consolati. Inoltre, nel ricorso per la cittadinanza in Tribunale possono essere coinvolti i parenti cui è riconosciuto lo stesso diritto con un solo procedimento.

 

La richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana per via giudiziale al Tribunale civile in Italia

Abbiamo già detto che per la ricostruzione della discendenza per via materna prima del 1948 è necessario rivolgersi al Tribunale civile di Roma. Ma si può ricorrere al Tribunale civile di Roma in altre 3 occasioni

  • Quando  si può dimostrare che in base al numero di domanda che il Consolato è arrivato a trattare per avere riconosciuta la cittadinanza, si dovrebbero ancora attendere molto più di 2 anni.
  • Quando si può dimostrare che il consolato non ha accolto la domanda per l’inserimento in lista d’attesa
  • Quando è stato rifiutato il riconoscimento della cittadinanza italiana

Un’altra modo di ricorre alla via giudiziale è per la tutela dell’interesse legittimo, per la violazione del termine dei 2 anni dalla presentazione della domanda o per illegittimo rifiuto. In questo caso il ricorso è presentato al davanti al Tribunale Amministrativo Regionale TAR Lazio.